In Sinister. La città delle ombre di Gareth Rubin ritroviamo gli iconici personaggi di Arthur Conan Doyle: Sherlock Holmes e James Moriarty.
Sinister. La città delle ombre Gareth Rubin recensione
«Due facce della stessa medaglia. Le due facce di una moneta che ruota nell’aria».
Un romanzo a due voci in cui si intervallano nella narrazione il dottor Watson, amico inseparabile delle avventure di Holmes, e il colonnello Moran, aiutante di Moriarty.
Insieme verremo trasportati nelle atmosfere british della Londra del 1889 in un turbinio di situazioni a dir poco complicate.
In passato mi è capitato di leggere libri con personaggi famosi presi in mano (o forse dovrei dire in penna?) da altri autori e autrici rispetto ai loro ideatori e riuscire a far un confronto diretto (come fu per Sophie Hannah e Agatha Christie).
In questo caso però ho una confessione da fare: non ho mai letto un’indagine di Sherlock Holmes e quindi non posso dire se la rielaborazione di Rubin possa soddisfare i fan del celebre investigatore.
Sinister. La città delle ombre è un intenso romanzo in cui si mischiano misteri, rompicapo e indizi che solo i lettori più esperti riusciranno a scovare.
Personalmente ho amato le atmosfere vittoriane, con alcuni punti un po’ sopra le righe, ma essendo un lettore acerbo dei racconti di sir Conan Doyle ho subito meno il fascino e il pathos dei personaggi, purtroppo.
Mi sembra di aver perso qualcosa.
D’altro canto se siete dei fan di Holmes cosa state aspettando a leggerlo?
Voto: 7,5
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Longanesi che ringrazio.
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