
168 pagine
Con Borgo sud di Donatella Di Pietrantonio si ritorna nell’Abruzzo brullo e ruvido, a volte sgarbato, che avevamo imparato a conoscere ne L’arminuta.
Con vari salti temporali, non sempre esplicitati, ci ritroviamo di nuovo avvolti in una atmosfera sempre un po’ scomoda.
La vita dell’arminuta e di sua sorella sono continuate fra alti e molti bassi. Nulla sembra esser loro regalato.
Non si menziona (se non una o due volte) il fatto di essere “la ritornata” e questo fatto non sembra più pesare alla protagonista dopo anni.
È una lettura in salita per le prime 100 pagine, ma che poi regala un panorama appagante.
Ho trovato molto fastidioso l’atteggiamento della sorella (Adriana) e non ho empatizzato con lei. È un libro che rappresenta uno spaccato familiare che si può odiare ma che ci tiene sempre legati, anche contro la nostra volontà.
Voto: 8
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