Recensione:
Chesil Beach – Ian McEwan

Chesil Beach Ian McEwan recensione
  • Einaudi
  • 136 pagine

  • Apprezzamento

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Ho letto Chesil Beach di Ian McEwan spinto dalla curiosità per la trama: due novelli sposi si apprestano a vivere la loro prima esperienza sessuale durante la prima notte di nozze.
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Ambientato nel 1962 (quindi pre rivoluzione sessuale), il racconto è un tortuoso tunnel di paure, ansie e incomprensioni di due persone che non hanno confidenza col proprio corpo e non conoscono quello del proprio partner. 

Così quello che doveva essere formalmente il passaggio nell’età adulta, per le opinioni dell’epoca, si trasforma in un incubo, capolino dell’incapacità di dialogo all’interno della coppia e dell’oppressione del giudizio del mondo esterno.Interessante la visione differente di uno stesso momento e delle rispettive reazioni.

È un libro che descrive in maniera minuziosa, realistica e anche ironica la situazione, ma che ha fatto fatica ad ingranare. Per la prima metà sono andato avanti per inerzia e solo verso la fine c’è stato un po’ di movimento (ma non quello che pensate).

Voto: 6,5


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