Recensione:
La bugia dell’orchidea – Donato Carrisi

La bugia dell'orchidea Donato Carrisi recensione
  • Longanesi
  • 400 pagine

  • Apprezzamento

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Un casolare rosso e una famiglia perfetta spazzata via da un colpevole, l’unico sopravvissuto.
E la verità è proprio davanti ai tuoi occhi.
La bugia dell’orchidea Donato Carrisi recensione
La bugia dell’orchidea di Donato Carrisi (o forse bisognerebbe chiamarlo Labia Sericea di Victoria Anthon?) inizia nel migliore dei modi, con un crimine efferato e misterioso, ma girando l’ultima pagina non sono rimasto completamente appagato. È come se, dopo una cena di più portate, avessi ancora un languorino.

Perché vi starete chiedendo?

Mi sarei aspettato qualcosa di più dal maestro italiano del thriller ma forse è proprio perché stiamo parlando di lui.

La trama scorre perfettamente sotto ai nostri occhi: i capitoli brevi sono sempre una manna dal cielo e sono un gioco che ci spinge a non lasciare giù il libro. La storia si muove su un alone di mistero e su un segreto da (non) raccontare. Questi due elementi hanno innescato in me il meccanismo da lettore di thriller: volerne sapere sempre di più.

Però mi è sembrato di leggere qualcosa che scalpitasse ma con il freno a mano tirato.

Il finale è in linea con i finali con cui ci ha abituato Carrisi negli ultimi anni e io l’ho onestamente trovato in linea con la storia e mi è piaciuto. Ma onestamente mi è mancato qualcosa. È stata una lettura piacevole, ma non perfetta.

Voto: 7+

Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Longanesi che ringrazio.


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