Non so spiegarmi come ma Michel Bussi ha quel qualcosa che mi attrae sempre. Sento proprio una vocina uscire dalle pagine e dire “devi leggermi” e così è successo anche per Tre vite una settimana.
Tre vite una settimana Michel Bussi recensione
Un uomo viene ritrovato morto in una scarpata con 3 diverse patenti di 3 diverse persone ma aventi la stessa faccia. Chi è quindi costui? Ed è stato un incidente, un suicidio o un omicidio a condurlo alla morte?
Bussi con maestria e come è solito fare ci accompagna in un noir pieno di segreti che attraversano la Francia, l’Europa e qualche secolo tra personaggi maschili e femminili che si intrecciano, si avvicinano e si allontanano.
Con delle ambientazioni dipinte su parole e una caratterizzazione attenta dei personaggi, lo scrittore francese sembra volere strizzare l’occhio alla sua più grande e famosa opera: Ninfee nere.
Proprio nella parte iniziale ho avvertito delle vibrazioni simili tra i due libri, un continuo richiamo, per poi prendere due strade diverse nella seconda parte.
Il finale è leggermente sopra le righe per un lettore come me che ama chi osa ma non troppo. Onestamente però mi sono trovato a mio agio in questa lettura.
Per gli amanti di Bussi sarà una piacevole conferma.
Voto: 8-
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di E/O che ringrazio.
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