Recensione:
Resto qui – Marco Balzano

Resto qui Marco Balzano recensione
  • Einaudi
  • 192 pagine

  • Apprezzamento

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Resto qui di Marco Balzano è un libro che ci incanta subito con la sua copertina: il campanile di Curon, simbolo di un paesino scomparso, spunta solitario in mezzo al lago di Resia.
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Se però vi aspettate di leggere la storia di questa distesa d’acqua rimarrete in parte delusi.
Per i primi 3/4 del libro si fa cenno alla diga e alla sua costruzione una o due volte. Si viene rapiti invece dalla storia del Sudtirolo, da pochi anni diventato italiano per legge ma non per cuore, che con l’avanzata di Mussolini vede proibito l’uso del tedesco e privato delle proprie usanze tipiche, estirpate come erbacce in un orto.

Sono rimasto impressionato da come gli abitanti della Val Venosta si schierassero con il Nazismo per scappare da una realtà italiana che non gli apparteneva e dal Fascismo.

È una lettura profonda, storicamente importante, che fornisce una visione diversa sulla seconda guerra mondiale. 

Il libro si conclude con la creazione del lago artificiale, nel momento in cui gli abitanti di Curon, esausti per la guerra, pensavano che il peggio fosse passato. Paradossalmente mi è piaciuta più la prima parte, legata alla guerra, che la seconda, legata alla costruzione della diga.

Voto: 8-


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