
240 pagine
Sostiene Pereira è considerato da molti il capolavoro di Tabucchi ed è una tappa obbligatoria per chi partecipa ad un gruppo di lettura: vuoi o non vuoi arriverà il suo turno. Questa volta era il mio.
Pereira sostiene di essere un vecchio giornalista responsabile della pagina culturale di un giornale portoghese. È considerato un “non eroe”!
Mentre lo leggevo mi sembrava che il libro sfuggisse un po’ dalle mie mani: ho percepito dove volesse andare a parare ma non riuscivo a mettere a fuoco l’intento. L’ultimo capitolo ha però rivoluzionato tutto, mettendo in luce ciò che non si vede e non si può vedere prima.
Sicuramente l’averci riflettuto dopo, anche confrontandosi con altre persone, ha permesso di rivalutarne il contenuto complessivo.
È una bella lettura che necessita però una riflessione finale.
Voto: 8,5
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