Recensione:
Tutto chiede salvezza – Daniele Mencarelli

tutto chiede salvezza
Mondadori
204 pagine

Avete presente l’odore di igienizzante che si respira appena si entra in ospedale?
Quei corridoi lunghi, dove di inverno fa un caldo asfissiante, senti vampate di calore e le finestre sono appannate, con le maniglie di acciaio bloccate a metà?
Ecco io con questo libro sono stato catapultato lì e non mi sono sentito a disagio.

Tutto chiede salvezza rappresenta il diario di Daniele Mencarelli (lo scrittore) quando a vent’anni, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO. 

Il racconto descrive i 7 giorni di permanenza in ospedale, parlando in maniera dolce e sensibile dei suoi compagni di camera e mettendo a nudo i loro tratti caratteriali, facendoci dimenticare l’altra parte della medaglia e il perché siano lì.

Però anche le favole hanno una fine e la realtà si fa spazio prepotentemente.

Il romanzo mette in luce anche il problema di una scienza non perfetta e di dottori che, surclassati dal lavoro e dalla vita, non sempre riescono a dare la giusta risposta e le corrette attenzioni ai pazienti.

Non ho apprezzato particolarmente l’uso del romano in qualche dialogo perché, non essendo romano, mi spezzava la lettura.

Voto: 8


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