Recensione:
Il diavolo e l’acqua scura – Stuart Turton

Il diavolo e l'acqua scura Stuart Turton recensione
  • Neri Pozza
  • 528 pagine

  • Apprezzamento

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Quando ho iniziato a leggere Il diavolo e l’acqua scura di Stuart Turton mi sono convinto di aver trovato un nuovo autore che entrasse di diritto nella cerchia dei miei scrittori preferiti. Alla fine credo che sia ancora così, ma il libro che ho letto non mi è piaciuto come il precedente e non so spiegarmi il perché.
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Il racconto si svolge su nave della Compagnia delle Indie pronta a compiere una traversata fra malattie, pirati, tempeste e con la possibilità di avere a bordo un demone: riuscirà a giungere a destinazione sana e salva con tutti i passeggeri e componenti della ciurma?

La penna di Turton è magica perché riesce a creare una ambientazione reale intorno al lettore: mentre leggevo sentivo le onde infrangersi sullo scafo della nave, lo scricchiolio delle assi di legno, la luce fievole delle candele e sentivo la puzza e la sporcizia uscire dalle pagine. 

Il libro però non lo definirei un vero e proprio thriller, ma piuttosto direi che è un romanzo narrativo con un filone giallo/thriller che non fa da protagonista se non nell’ultima parte del libro. 

Ho amato tantissimo l’ambientazione e anche l’idea. Però… Però… Però non mi ha convinto al 100%. Avrei forse asciugato qualche descrizione.
In ogni caso, se volete una lettura un po’ fuori dai canoni, un po’ romanzo, un po’ giallo, secondo me fa al caso vostro!

Voto: 8


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