
600 pagine
Come sono arrivato alle 2.16 di notte sveglio, con questo libro in mano e con l’incubo della sveglia di domani mattina?
No, io a differenza della protagonista de Il Sogno non soffro di narcolessia e a dirla tutta non dormo neanche tantissimo, ma solitamente a mezzanotte chiudo gli occhietti e mi tuffo nel dolce nulla.
Con questo libro, invece, eccomi sveglio con l’adrenalina tipica di un bel thriller.
Con Il sogno Franck Thilliez riesce ancora una volta a confezionare un buon prodotto, un mondo in cui la realtà e il sogno si fondono bene ma, secondo me, non perfettamente.
Quando lo leggevo mi rendevo conto di essere imbrogliato, che quello che stavo leggendo forse non era la realtà, o forse lo era, e avevo quasi la sensazione di capire come stessero andando le cose.
Il racconto si sviluppa con numerosi salti temporali e quindi bisogna leggerlo con molta attenzione e in pochi giorni.
Le pagine si leggono benissimo, ma solo intorno alla 300esima si ingrana la sesta e si viene inghiottiti in un vortice che ci condurrà alla fine.
E fa niente se il finale non era come l’avevo pensato, il gioco questa volta con me non ha funzionato appieno. Però è pur sempre un bellissimo thriller.
Voto: 8,5
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