Recensione:
La casa senza ricordi – Donato Carrisi

La casa senza ricordi Donato Carrisi recensione
  • Longanesi
  • 400 pagine

  • Apprezzamento

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Partivo prevenuto su La casa senza ricordi di Donato Carrisi a causa di qualche recensione trovata in giro e un po’ per pregiudizio dopo La casa delle voci (primo volume di questa serie), ma mi sono dovuto ricredere.
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Ritroviamo l’ipnotista psicoterapeuta Pietro Gerber alle prese con un bambino di 12 anni, Nico, scomparso per mesi e ritrovato in buone condizioni ma completamente assente dal mondo. Il suo obiettivo sarà quello di scoprire la sua storia.

Il libro, scusatemi il gioco di parole, è ipnotico. Vi sfido a provare ad abbandonarlo per più ore sul comodino. Tutto è calcolato al millimetro ed è ben dosato nella strutturazione della trama. 

Lo scrittore ci spinge sull’orlo dell’ignoto, dove tutto è possibile e dove tutto sembra molto – terribilmente – realistico o credibile. 

Non sono un ammiratore sfegatato di Carrisi però con questo thriller mi ha stregato. 
Non so dire se sia perché la tecnica dell’ipnosi mi affascina o perché non mi sono chiesto lucidamente se sia possibile o no quello che viene narrato. Mi sono lasciato trasportare dagli eventi e ho fatto bene.

Il libro non è autoconclusivo ma, spero, lancia un assist per la prossima seduta di ipnotismo. Non vedo l’ora.

Voto: 8,5


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